“Nell’incontro con le Associazioni di solidarietà sociale e del volontariato è risultato evidente come anche la nostra comunità conosca la condizione di povertà, che si è estesa in particolare in questi ultimi anni per la crisi finanziaria ed economica.
Iniziative come la Mensa Solidale o il Centro di Ascolto e la distribuzione di vestiario e di alimenti da parte delle Caritas Parrocchiali attestano la sensibilità sociale e solidale viva all’interno della comunità. È emersa comunque la necessità di integrazione con il Comune per il coordinamento degli interventi e per l’individuazione di condizioni di disagio e povertà che talora restano nascoste o che non si manifestano.
Un tema crescente è quello della domanda di intervento e di assistenza per gli anziani, in particolare per quelli afflitti da malattie croniche o degenerative. Bisogna consolidare una rete di prossimità intorno all’anziano e alla sua famiglia fatta – per quanto possibile – di interventi domiciliari e di assistenza qualificata nelle strutture intermedie come il Centro Servizi “Francescon” per i bisogni più articolati e complessi. Il Comune dovrà fare la sua parte con interventi diretti e promuovendo e coordinando la rete di soggetti disponibili ad intervenire per rispondere a molteplici bisogni.
È importante il ruolo giocato dalle Associazioni di solidarietà sociale e di volontariato per i bisogni quotidiani (pensiamo ai trasporti) e per l’integrazione sociale della persona anziana.
Oggi nessuno può operare da solo, né l’Ente pubblico né le singole Associazioni. Certo ciascuno non può sottrarsi alle rispettive responsabilità e né il volontariato può sostituire l’Ente pubblico nelle sue competenze. È necessario invece fare rete
e affrontare le problematiche tutti insieme, in maniera nuova, aperta e coordinata, perché i bisogni sono sempre più complessi e le risorse disponibili stanno riducendosi. L’integrazione di risorse e competenze a avrà un effetto certamente positivo e generativo.”